Virgilio Guidi

La pittura di Guidi attraversa  cicli tematici-compositivi, dalle marine astratte alle architetture cosmiche, a seconda delle suggestioni catturate dall’artista durante i suoi viaggi, dal contatto con la natura e da Venezia. Dopo gli studi all’Istituto tecnico di Roma – che abbandona nel 1908 – e un praticantato presso la bottega del restauratore e decoratore romano Giovanni Capranesi, nel 1911 si iscrive all’Accademia di Belle Arti ed inizia, qualche anno più tardi, l’attività espositiva.

Nonostante sia costretto da esigenze economiche familiari ad impiegarsi come disegnatore presso il Genio Civile a Roma, continua a coltivare la passione per la pittura. Nel 1922 espone alla XIII Biennale di Venezia ed entra a contatto con Giorgio De Chirico, Giuseppe Ungaretti e Roberto Longhi.

Alla XIV Biennale di Venezia del 1924, raggiunge un successo internazionale con il suo Tram, tanto che il Granducato di Lussemburgo chiede di acquistare l’opera. Guidi rifiuta, preferendo che l’opera rimanga in Italia, oggi conservata alla Galleria di Arte Moderna di Roma. Nel 1927 viene chiamato ad insegnare all’Accademia di Belle Arti di Venezia. L’ostilità con l’ambiente veneziano lo spingerà a proseguire l’insegnamento a Bologna, città nella quale si trasferisce nel 1935. L’anno successivo, in occasione della sua personale alla Galleria Il Milione di Milano, incontra Alfonso Gatto che curerà la prefazione della sua prima monografia (Virgilio Guidi, 1947, Hoepli). Durante gli anni della guerra si dedica alla scrittura poetica, anche se i primi testi verranno pubblicati solo a partire dal 1959. Nel 1950 prende parte al movimento degli spazialisti di Lucio Fontana. L’attività pittorica e poetica proseguono di pari passo. Compaiono volumi di poesia, illustrati dallo stesso artista.

Artista affermato e riconosciuto a livello internazionale intensifica le esposizioni e diviene consuetudine la sua partecipazione alla Biennale di Venezia, dove nel 1940 gli verrà riservata un’intera sala.

Nel 1961 riceve una medaglia per la cultura dalla Presidenza della Repubblica Italiana.

Virgilio Guidi muore nel 1984, all’età di novantatre anni, ancora in piena attività artistica.