Joe Tilson

Joe Tilson nasce nel 1928 a Londra. Inizia a lavorare come falegname per poi arruolarsi dal 1944 al 1946. Finita la guerra, si iscrive alla scuola d’arte e inizia il suo percorso artistico, segnato già dall’inizio, dalla conoscenza di Richard Hamilton ed Eduardo Paolozzi. Nel 1952 si sposta a Roma per una borsa di studio e gira l’Italia (prima Sicilia poi Venezia) assieme alla futura moglie Joslyn Morton. Torna a Londra e si dedica all’insegnamento fino al 63, per poi insegnare a New York e Amburgo. Le sue prime esposizioni internazionali a Parigi, Germania, Tokyo, Sud America, USA, Italia, Svezia, iniziano nel 1958.

Negli anni Sessanta si afferma come uno dei maggiori rappresentanti della nuova ondata di Pop Art inglese, assieme ad Auerbach, Kitaj, Blake, Jones e Hockney. Nel 1962 la sua prima personale e la consacrazione artistica è proprio alla XXXII Biennale dell’Arte a Venezia, nel 1964, dove espone con Rauschenberg, Dine, Oldenburg.

Il periodo Pop Art di Tilson si conclude con una serie di lavori politici, in pieno clima di fervore sessantottino, con Pages, nel 1970. Sempre più in conflitto con la società dei costumi, l’idea di progresso industriale, la civiltà occidentale, Tilson a inizio anni Settanta, cambia rotta artistica. Abbandona la sua poetica precedente per un ciclo intitolato Alchera. Le opere nuove sono ispirate a Pound, Joyce, Yates e al loro interesse per le tradizioni del Mediterraneo e il neoplatonismo. Alchera si prospetta come un dispositivo memnonico circolare che riguarda i quattro punti cardinali, i quattro elementi naturali, le quattro stagioni. Questo nuovo periodo dell’artista è accompagnato dall’abbandono della dimensione urbana: si trasferisce con la famiglia nella campagna di Wiltshire e prende una vecchia fattoria vicino a Cortona, nel toscano.

Negli anni Settanta e Ottanta continua a esporre in tutto il mondo, e nel 1985 viene eletto membro della Royal Accademy of Arts di Londra. Attualmente è rappresentato dalla Marlborough e dalla Alan Cristea Gallery di Londra.

Grazie alla Bugno Art Gallery, nel suo progetto artistico introduce anche la lavorazione del vetro di Murano. Nel 2011 ha conseguito il Premio Internazionale Do Forni al Museo d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro a Venezia. Nella sua lunga carriera, Joe Tilson ha sperimentato diversi materiali (tra cui vernici, legno, plexiglass) e tecniche disparate, che vanno dal collage al fotomontaggio e all’incisione, ispirandosi a culture antiche come ai giochi a incastro dei bambini. La sua maestria ne fa uno sperimentatore continuo, in equilibrio tra recupero della purezza infantile e incisività nel contesto sociale dove opera.

Vive e lavora a Londra, Cortona e Venezia.

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