Giuseppe Santomaso

Gli anni Quaranta vedono il coinvolgimento dell’artista come membro-fondatore della Nuova Secessione Artistica Italiana e nel 1946 del Fronte Nuovo delle Arti insieme a Birolli, Cassinari, Guttuso, Mazzacurati, Pizzinato, Vedova, Leoncillo e Viani. Abbandonate le tematiche sociali comincia a dipingere tensioni astratte e figurazioni emotive. Nel 1952 partecipa all’esperienza del Gruppo degli Otto (Afro, Birolli, Corpora, Moreni, Morlotti, Santomaso, Turcato, Vedova), detto anche degli astratto-concreti. Vince nel 1954 il Premio Internazionale di Pittura alla Biennale di Venezia.

Nel 1956 è vincitore del Premio Graziano alla Galleria del Naviglio di Milano e due anni più tardi del Premio Marzotto alla Mostra internazionale di pittura contemporanea di Valdagno. Nel 1957 assume l’incarico come docente di pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia e nello stesso anno espone la sua prima mostra negli Stati Uniti alla Grace Borgenicht Gallery.

La pittura dell’artista si muove dall’astratto concreto all’informale. Durante il percorso artistico, il graduale passaggio verso una pittura non figurativa lo inserisce fra gli artisti astrattisti. Negli anni Sessanta, si manifesta una nuova attenzione artistica che va oltre l’informale. Le opere di quel periodo sono caratterizzate da un distacco emozionale e meditativo. L’intervento di Santomaso si riduce, in questa nuova fase, a pochi, essenziali gesti, impressi sulle superfici dei dipinti. Il legame di equilibrio e armonia che accompagna tutto il percorso dell’artista – libero ormai dai legami dell’informale – matura in un’immagine fatta di emotività e suggestioni luminose.

Dall’eloquenza pittorica degli anni Cinquanta, Santomaso passa alla negazione dell’atto fino a giungere, durante la fase finale del suo percorso artistico, a una dimensione di massimo valore estetico attraverso il minimo espressivo. Individua nella lettera il mezzo più adatto per il raggiungimento di tale scopo. Ne è un esempio il ciclo di Lettere a Palladio esposto alla Fondazione Miró di Barcellona nel 1979 e successivamente, nel 1991 alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia.

Le opere dell’artista sono state esposte oltre che in Italia ad Amburgo, Berlino, Amsterdam, New York, Barcellona, Francoforte, Locarno facendo di lui un artista italiano di punta nel panorama internazionale.

Giuseppe Santomaso muore a Venezia il 23 maggio 1990.